giovedì 26 febbraio 2009

E tu a cosa rinunceresti?

Quando ero bambina, mia madre una donna molto religiosa e ottusamente osservante di tutte le regole della chiesa, il mercoledì delle ceneri (inizio della quaresima) ci faceva osservare il giorno di "magro" e così poi per tutti i venerdì di quaresima.
Ieri i miei figli che di solito a pranzo mangiano da lei (io sono al lavoro) ci son rimasti male perchè la nonna non gli ha permesso di mangiare quello che volevano ma solo alcune cose (evidentemente non di loro gradimento).
Alla sera mentre eravamo a tavola si son lamentati di questa cosa, e mi hanno chiesto il perchè.
Ho cercato di far capire loro che cosa fosse la quaresima per chi la osserva, ma forse la mia spiegazione non è stata così convincente..
"mamma allora la quaresima è tempo di rinuncie?" "Si tesoro" ho risposto al piccolo.
"tu a che cosa rinuncerai per questa quaresima?" chiedo seria, e lui dopo averci pensato un po... allarga un sorriso dei suoi e dice "POSSO RINUNCIARE AI COMPITI?"
Non ho potuto far altro che ridere :-)

lunedì 23 febbraio 2009

stira stira che s'allunga... o no?

Scusatemi in anticipo per l'argomento oggetto di questo post... ma proprio non ne potevo fare a meno!
Domenica sera dopo la prima serata, dopo la domenica sportiva... girovando con il telecomando mio marito si imbatte nelle Iene. L'argomento in quel momento era...
udite udite...un attrezzetto che montato sul pube (dell'uomo) tira il pene per metterlo in estensione e allungarlo. Ohiiiiiiii che male!
Ogni andrologo contattato ne aveva uno diverso e diversi erano i costi da sostenere.
L'ultimo di questi tre signori non era nemmeno un andrologo, ma un ingegnere che l'aveva progettato. La spiegazione che ne è seguita era tra il comico e l'orrido, giuro che ero piegata in due dalle risate!!
Tanta fatica per niente, comunque come ha spiegato poi il presidente degli andrologi italiani, dopo otto ore di tortura giornaliera per anni ,al massimo si allunga di un centimetro e mezzo.
Uomini, il mito dello spogliatoio "tira" ancora?

domenica 22 febbraio 2009

L'alba di un giorno qualunque

Drinnnnnnnnnnnn ore 7.00. Ecco ci siamo, ricomincia la battaglia!
Armeggio malamente con il clic della sveglia che non trovo mai al primo colpo, un colpo di tosse dall'altra parte del letto, un grugnito degno di un orso, mi ricorda implacabile tutte le mattine che non ho ancora vinto io.
Finalmente al terzo tentativo agguanto la sveglia e la spengo.
Vado in bagno ad occhi ancora chiusi, e come tutte le mattine prendo lo spigolo dell'armadio con la spalla, barcollo per il corridoio, e inciampo nel tappeto del bagno, passo davanti lo specchio girata dall'altra parte per rimandare il più a lungo possibile la prossima battaglia: quella con lo specchio!
Accendo la radio la mia compagna più fedele, e tac scatta l'antifurto che dormiva sul balcone....il cane graffia sul vetro della finestra, guaisce piano, ma graffia e vuole entrare, vuole le sue coccole, la sua pappa, la sua passeggiata! Ufffff
Inizio a chiamare il piccolo che deve andare a scuola, mentre vado in cucina per la prossima battaglia, un altro colpo di tosse mi corre dietro la schiena come un brivido sinistro, armeggio malamente la moka per il caffè, che dimentico sempre di preparare la sera, due sforzi di polso e finalmente vinco la mia battaglia, ma mi scivola dalle mani e tonfa dentro il lavello svegliando anche la signora dell'ultimo piano.
Non ragiono finchè l'odore del caffè non comincia a spandersi nella cucina, sorseggio piano la mia vitamina, caffein isnt a drug, its a vitamin! recita un quadretto che ho in cucina, e poi un po più sveglia passo alla prossima battaglia.
La guerra è guerra, diceva qualcuno, e avere un solo bagno in una famiglia diventa un problema di sopravvivenza!
Alla fine della battaglia restano sul campo sparsi ovunque i pigiami, gli spazzolini da denti, creme spazzole e mutande sporche, che nessuno mai si degna di mettere nel cesto.....
Intanto il mondo fuori sta caricando i suoi fucili.....

giovedì 12 febbraio 2009

C'è bisogno di silenzio

C'è bisogno di silenzio. C'è bisogno che cali il sipario e che si chiuda la scena.
Troppo rumore. Troppa enfasi. Troppa amplificazione.
Il ripetere all'infinito, strillando la stessa notizia ,che ferisce l'orecchio e la mente....come se strillare più forte servisse ad avere ragione. E' il momento di dire basta! E' il momento di parlare ognuno con la propria coscienza.
Se almeno nevicasse.... tutto sarebbe ovattato.