martedì 30 dicembre 2008

Auguri a.....

Buon anno nuovo a tutti voi che per sbaglio passerete di qua.
Buon anno nuovo a chi di solito passa di qua.
Insomma buon 2009 a tutti!
Ad eccezion fatta per.......
(vi invito ad espressioni pacate :-)))

mercoledì 17 dicembre 2008

C'era una volta il Natale...

Alle 19 circa erano ormai tutti arrivati. Nella grande casa regnava il caos più totale. Cappotti appesi alla rinfusa su un attaccapanni stracolmo che pareva avesse voglia di cedere da un momento all'altro. La stufa a legna della cucina emanava un calore assurdo e un buon profumo di mele cotte al forno. Al di sopra di tutto aleggiava quel profumo (o puzza fate un po voi) di fritto misto... baccalà, carciofi,broccoli, mele, alicette.
Zie indaffarate che sciamavano su e giu tra la cucina e il salone con piatti bicchieri posate, decorazioni, candele, i cugini più grandi erano già con le carte in mano aspettando la cena, i piccoli correvano strillando a più non posso, su e giù tra una stanza e l'altra, girando intorno alla tavola apparecchiata per sistemare tra i piatti del proprio papà la "letterina di Natale" quella fatta con la bella carta e tutti i brillantini incollati sopra, e la poesia scritta che poi avrebbero recitato.
Alle 19 e 30 finalmente "gigetto" il gran capo sulla sua gamba di legno (mio nonno) annunciava "tutti a tavola" sbattendo vigorosamente un mestolo di legno su un coperchio d'acciaio!
A mano a mano, recuperando sedie in cucina e in ogni dove della casa, questa banda di circa trenta persone (Otto famiglie con minimo tre figli) trovava posto tutti insieme intorno a quella tavola imbandita a festa.
Le porcellane belle erano state tirate fuori, le posate pregiate e i bicchieri tutti uguali, dalle zuppiere fumanti usciva quel profumo tipico della zuppa di pesce che per tradizione si mangiava la sera di natale.
Ma appena tutti avevano trovato posto piano piano scendeva il silenzio, e se qualcuno si attardava a parlare veniva prontamente ripreso ad alta voce dalla nonna.
Silenzio!..... era l'ora della preghiera. Si ringraziava nostro signore per averci dato tutto quel ben di dio. Mentre la nonna recitava la solita preghiera, qualcuno comunque era distratto, chi ridacchiava di soppiatto, chi tirava un calcetto al cugino di fianco, chi guardava la sua pietanza preferita in attesa di addentarla.
Alla fine tutti pronti per "l'AMEN!" E finalmente...... baldoria!!!!
Tra la zuppa di pesce e la frittura, venivan tolte le scodelle e magicamente i papà scoprivano la loro letterina, che leggevano tra il caos generale, mentre il piccolo saliva in piedi sulla sedia per recitare la sua poesia.
Ed era come stare su un palco di teatro... tutti li a sentire, ed ogni tanto qualcuno si faceva prendere da crisi di pianto perchè non la ricordava più. Alla fine del teatrino il papà metteva mani al portafoglio e secondo le sue possibilità regalava una cinquemila o diecimila al suo piccolo pupillo.
Quando tutto in tavola era stato saccheggiato, qualche volenteroso sparecchiava per cominciare la tombolata.
E si giocava fino alle 11 e 30, sbucciando mandarini, usando le bucce per coprire i numeretti sulle cartelle, o spaccando a metà fagioli secchi (che quelli interi se ne andavano a spasso ad ogni strattone") poi, tutti a messa di mezzanotte.
Veramente la messa era il momento per fare un sonnellino ristoratore, perchè quando si tornava... le carte prendevano il posto della tombola.
Verso le due, c'era chi piangeva perchè aveva perso tutti i soldini, chi rideva perchè li aveva vinti, chi sbadigliava e chi voleva ancora fare una partitina, magari a poker......
La mattina dopo, eravamo tutti come zombi.. scendevamo in cucina mezzi addormentati,
dove la nonna ci aspettava con la cioccolata calda per colazione e sui fornelli
già c'era il pranzo di natale pronto....ma quando l'aveva preparato????
Mistero!
Dopo due giorni di questo tour de force di cibo, bevande, giochi, bisticci, capricci,
e chiacchiere (tante) ognuno riprendeva la strada di casa sua, e noi ritornavamo padroni del nostro tempo e della nostra casa (noi si viveva con i nonni).
Avevamo qualche giorno per riprenderci.... l'orda dei barbari sarebbe tornata per la sera della befana.

giovedì 11 dicembre 2008

Quando ci si mette di mezzo il tempo....

Ma che giornata oggi!A dir il vero era già cominciata stanotte... tuoni e lampi e una pioggia battente che poi man mano era diventata grandine. Ma tanta grandine che aveva imbiancato tutto come avesse nevicato!
Ad ogni rombo del cielo il cane abbaiava come un forsennato.. prima o poi mi cacceranno dal condominio...I fulmini facevano saltare il salvavita ogni tre minuti,
il decoder si è sprogrammato... e addio alla tv.
Alla fine ho spento anche il pc e sono andata a nanna.
Ma di dormire non c'è stato verso....il cielo tuonava, il cane abbaiava, e la grandine faceva scattare qualche antifurto delle macchine parcheggiate nel cortile, compresa la mia!
Verso le tre finalmente Morfeo mi ha preso tra le sue braccia, e quando la sveglia ha suonato mi sembrava di essermi appena addormentata.
La testa sembrava un pallone gonfiato a elio, e gli occhi volevano scappare fuori dalle orbite, andando in bagno ho accuratamente evitato di girarmi verso lo specchio,
non sarei sopravvisuta allo spavento.

mercoledì 10 dicembre 2008

Lo scherzo è bello quando dura poco

Nel palazzo dove abito, credo che la mia famiglia sia la più numerosa, quattro più un cane cinque, e senza ombra di dubbio è la più rumorosa.
Ho due vicine di pianerottolo, che poi tanto pianerottolo non è, piuttosto un lungo balcone dove affacciano finestre e portoni, quasi come le case di ringhiera di Milano.
Dicevo delle mie due vicine, una non la vedi e non la senti mai, ma proprio mai e dire che quando esce di casa deve per forza passarmi davanti le finestre.
L'altra, più giovane, incasinatissima, con un cane un marito e un lavoro, ma senza figli, molto più vicina in senso stretto.... tipo driiiiiiiiiiinnnnnnnnnnnnnn che c'hai il latte? drinnnnnnnnnn che c'hai il caffè? Drinnnnnnnnnn vado in vacanza che mi guardi il cane? Ma anche drinnnnnnnnnnnnn ciao famiglia vi ho portato il gelato!
Insomma, visto che lei una famiglia in senso tradizionale non ce l'ha, ha adottato la mia.
Ora, con questa ragazza siamo in grande confidenza in tutti i sensi non solo io ma proprio tutta la mia famiglia, e siccome da cosa nasce cosa, l'altro giorno che era il suo onomastico l'abbiamo fatta oggetto di uno scherzo nato un po per caso ma che poi si è prolungato tutta la giornata.
Esco di casa la mattina la incontro e gli faccio gli auguri.Quando torno mio marito che quel giorno lavorava a casa si era dimenticato di fargli gli auguri.
Lo rimprovero scherzando "ma comeeeeeeeeee la tua vicina preferita! e ti sei dimenticato di lei!"
Lui - gli mando un messaggino con il nuovo cellulare - (e nuovo numero).
Manda "tanti auguri di buon onomastico, da un ammiratore segreto"
Risponde "chi sei?"
E lui "una persona che ti è molto vicina" (certo ci divide un tramezzo)
Lei "se mi dici chi sei forse è meglio"
Lui "abbiamo tante cose in comune" (un cane, un pianerottolo)
Lei squilla al numero.
Lui non risponde
La cosa si sta facendo pesante.....
Passa la mattinata. Al pomeriggio nuovo squillo da parte di lei. Lui non risponde.
Manda messaggio "Ci vogliamo incontrare?"
Lei "Dimmi dove"
Azz...
Lui non risponde più....
Lei risquilla, Lui comincia a sudare freddo.... io ridacchio! Così impari!
Ormai è sera. Sto preparando la cena. Lei è tornata a casa. Vedo le luci accese.
Credo sia giunto il momento di finire questa storia.
Manda un messaggio gli dico. Che tra cinque minuti suonerai alla sua porta.
Anzi meglio due. Poi vai gli suoni e sputi fuori il rospo!
Dai lo sai che è una persona che si agita facilmente!
Ok. Scrive messaggio. Mando? SIII
Tre due uno.... drinnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnn
Azz....
"famigliaaaaaaa ho un problema...."
Eccola! più veloce della luce! Dalla "sua famiglia" per consiglio e compagnia!
E noi in coro....Daiiiiii che era uno scherzo!
E comunque se vuoi puoi picchiarlo a sangue, faccio io.
Nooooooooooooo non ci posso credere!!!!!!!!!!!!!!!
Credici credici.... e comunque Barbara ti vogliamo bene!

mercoledì 3 dicembre 2008

Quello che mi rode in questa settimana...



Vivo in provincia. E l'amo e la destesto allo stesso istante.
L'amo perchè la vita può scorrere in maniera più rilassata rispetto alla città, l'amo perchè mi piacciono i contatti umani, perchè sono attaccata alle mie radici, l'amo perchè non considero il vicino di pianerottolo come una minaccia al mio zerbino. Amo guardare il panorama delle montagne dalle finestre di casa mia, il sorgere del sole ad est e quel suo tramontare perfettamente dietro il campanile della chiesa a metà luglio. L'amo perchè arrivo sul posto di lavoro in cinque minuti facendo 9 kilometri a rotoloni dalla collina fin giù alla valle e magari trenta secondi di fila tra una rotatoria e l'altra quando piove e il traffico impazzisce...
Per tutto questo IO L'AMO.
Ma la detesto, oh se la detesto per quel suo vizio di essere piccolo borghese, tignosa e pettegola, come se fosse una malattia genetica dalla quale poca gente risulta essere immune. La provincia ti offre poco, ma un multisale c'è, qualche spettacolo teatrale, qualche concerto in estate, un sacco di centri commerciali dove passare il tempo, o se vuoi un po di sport due piscine un palazzetto dello sport e che più ne ha più ne metta..... Ma allora mi chiedo: perchè mai tanta gente passa il
tempo a sparlare del vicino di casa, della collega di lavoro, della cognata, della suocera e via dicendo? Possibile che non trovi attraente nessuna altra attività? Un po di cultura, un po di sport, qualche hobby!
Quanta pochezza in certe persone....
Non oso pensare se qualcuna di queste venisse a sapere che ho un blog, che frequento chat, che ho delle bellissime amicizie virtuali Ommadonna! quanti argomenti nuovi per passare il tempo che gli darei!
Ma sono dispettosa! E riservata! Potranno sempre consolarsi con le proprie corna e quelle della migliore amica, del figlio drogato della cugina, e dello zio con il tumore della collega. Che pena!